Per la prima volta, ho visto nella mia vita cosa sia per davvero la politica.

Di Simone D’Aurelii

Domenica 8/5/2022, alcuni importanti esponenti del Comitato Liberi in Veritate vengono in Abruzzo, per farci conoscere il loro programma. La giornata è grigia, piovosa, tetra, la sala è piena di persone, un silenzio avvolge tutti, sembra di stare immersi in un dramma e invece proprio da questo insolito pomeriggio di Maggio esce un risultato straordinario. Per la prima volta, ho visto nella mia vita cosa sia per davvero la politica, o almeno cosa si intende dire per fare concretamente politica. Sembra assurdo ma è così, il Comitato, si è posto in maniera inversa a tutti i tradizionali partiti , è questa non può che essere quella scintilla giusta che può creare una falla, un’argine in grado di ribaltare le sorti, locali territoriali, o nazionali, del nostro Belpaese sulla via del collasso più totale.

Avv. Francesco Fontana, Dr. Corrado Ruini, Prof Massimo Viglione, Daniele Logoluso

Non so quanto possa influire, e dove può arrivare, ma ho avvertito per davvero che questo Comitato può fare la differenza, nel poco o nel molto poco importa. Prima di tutto, a differenza delle grandi realtà politiche, questo piccolo ente, ha una linea chiara, tutti gli ospiti non hanno discusso sui punti del programma, dopo averli letti, e dopo la spiegazione del prof. Viglione, tutti gli interventi del pubblico infatti, erano rivolti a domande o commenti che non riguardavano il programma in se per sé. Semplicemente perché che lo vogliamo o no c’è una parte di uomini di fede (e non) che rivede in quei punti un’ordine che viene da nozioni filosofiche (e teologiche) che hanno segnato la grandezza dell’Europa, che hanno contribuito a edificare di intere nazioni per secoli e secoli, e che dimostrano ancora oggi la loro validità nella loro forza di creare prosperità, e che hanno inciso nella storia dei popoli, anzi precisamente nella storia dei nostri padri. Ancora di più il presidente Corrado Ruini, ha espresso un concetto semplice ma dimenticato da tutti i campioni di oggi, che fanno politica a suon di urla, di grida, e di slogan. Ha ricordato un piccola cosa, e lì ha sorpassati in modo netto, perché ha fatto notare un concetto, di cui gli altri si sono scordati, la premessa che mette in moto tutte le altre, ovvero che fare politica significa cercare il bene delle persone. Il presidente, ha rimarcato ciò che tutti gli urlatori e i comici da strapazzo hanno dimenticato, la politica è l’arte di servire il popolo, è il singolo che si mette al servizio del collettivo, proprio per questo ci vogliono persone di un’altezza morale, etica, e di una visione forte che contrasta l’ambiguità dei politicanti di oggi.

La politica oggi è diventata lo strumento con cui il singolo, vive sulle spalle della collettività, principio inverso nel Comitato. I principali volti inoltri, da Viganò, a Ruini, da Viglione, fino a Logoluso, (e molti altri) hanno pagato, e stanno ancora pagando un prezzo caro, per tutto ciò che stanno facendo, ovvero è la prima volta dopo immemore tempo che delle grandi persone fanno politica contro i loro interessi. Rimangono senza soldi, rinunciano a lavori, o all’apprezzamento sociale incondizionato pur di promuovere ciò che è per il loro animo il bene collettivo. Ma si è andati oltre anche l’idea di bene collettivo soggettiva, infatti come si può fare politica se non si ha un’idea vera di bene? Come si può riuscire a cambiare le cose se il bene del singolo e della collettività è solo un rapporto astratto? Se il bene equivale a più o meno male rispetto a questo o quello, o se il bene non esiste in se per se ma esiste solo un gioco di accordi comuni, allora come si può fare politica? L’unica cosa che si può fare è limitarsi a emanare formule di reciproco limite, e di convivenza, ma senza mai davvero fare del bene per l’uomo è per la società, in quel caso la classe dirigente deve solo fissare protocolli, leggi o dpcm. Il bene parziale in se per sé non può esistere, o meglio, se esiste esiste anche una verità, e Kolakowski (si veda il suo saggio “Se non esiste Dio” ed. Il Mulino,1997) dimostra magistralmente che la verità non può essere un semplice rapporto senza un fondamento assoluto.

Conferenza del Comitato Liberi in Veritate a Pretoro (CH) 8/05/2022

Vi è una necessità di un presupposto di un Bene con la B maiuscola e di una verità di base da offrire a tutti gli uomini: “Gli antichi distinguevano fra ratio e intellectus, fra una ragione nel suo rapporto con ciò che è empirico e fattuale ed una ragione che penetra negli strati più profondi dell’essere. […] Nell’ambito della ricerca morale si cerca di ritrovare regole comuni. Ma se tutta la realtà è solo frutto di processi meccanici, essa non porta in sé alcun criterio morale. Il bene come tale, che ancora stava a cuore a Kant, non esiste più. Buono è soltanto <<ciò che è meglio di>>, disse una volta un teologo morale ormai scomparso. Se è così, però, non esiste neppure qualcosa che è in sé sempre male. Il bene e il male dipendono allora dal calcolo delle conseguenze. Ed è proprio così che si sono regolate le dittature ideologiche: in certi casi, se serve alla costruzione del futuro mondo della ragione, uccidere persone innocenti può risultare buono. In ogni caso, la loro dignità assoluta non esiste più. La ragione malata e la religione strumentalizzata, alla fine conducono al medesimo risultato. […] Una ragione che non sa riconoscere altro che se stessa e le certezze empiriche resta paralizzata e si dissolve.” (Benedetto XVI, La vera Europa identità e missione, Cantagalli, pag 66-67). Nel Comitato c’è un prospetto di vera politica perché c’è una fondamento di vero Bene, un fondamento non basato su un calcolo, o sulla convezione, ma basato su una concezione di bene oggettivo per l’uomo e la società. E a tutto ciò viene associata una Verità oggettiva, non può esserci un vero bene. Senza Verità non può esserci libertà, nel mondo del relativismo assoluto, non esiste nessuna verità che può liberare l’uomo, che può liberarlo per davvero. Il comitato a differenze delle folli ideologie e totalitarismi non vive nel richiedere il sacrificio del presente per il futuro, dove si apre a qualunque cosa in nome di un futuro migliore mai arrivato, ma è un prosperare nel presente, guardando il futuro e riscoprendo il proprio passato, in contrapposizione con tutte le logiche di questi 20 anni che per lo più odiano la storia, la tradizione, e tutti i valori e i principi arrivando a sfociare nel vuoto cosmico. Altro punto importante, sembra che per la prima volta ci siamo opposti, in maniera trasversale a tutti gli altri partiti politici, ovvero almeno personalmente mi è sembrato di vedere contrapposta la qualità alla quantità. Tutti i grandi “tecnici” o i politici di vecchia data sembrano ragionare solo in termini quantitativi, una persona un voto, più massa tocchi più voti hai, non importa ciò che dici o che fai ma conta la quantità dei voti che generi, proprio la quantità ha mostrato ai suoi avversari la sua ragionevolezza, il suo stile di vita, la sua forza.

E lo stesso ragionamento forse sembra essere entrato in politica, seppur non detto esplicitamente, ma per la prima volta ho visto il regno della qualità opporsi al regno della quantità, ho percepito il regno della verità fatto di fatica, sacrificio e umiltà opporsi al regno della menzogna alimentato dal denaro, dalla corruzione e dalla superbia. Non c’è la voglia di trovare il numero bensì di trovare ciò che è bene, non c’è la voglia di accaparrare volti ma relazioni, non c’è la voglia di creare distretti di comando ma presidi per vere comunità dove le persone si riconoscono. Per la prima anziani e adulti vecchi e giovani sembrano legati non dalla voglia di denaro, ma da un rapporto profondo, da un legame di origine metafisico, da un modo di vedere le cose che sorpassa i drammi esistenzialisti di questi ultimi secoli. Tutto questo porta a un programma che copre tutto l’istruzione, la legislazione, l’economia, la sovranità e molto altro. Faccio i miei più cari auguri, al Comitato Liberi in Veritate che ha rievocato per davvero cos’è la politica, in un mondo che ha dimenticato ogni fine sotto ogni aspetto, domenica la prima cosa che è stata sottolineata è proprio il principio, e lo scopo della politica. Per poi aprire a un idea di bene di umanità di società di verità e di libertà non negoziabile che ha segnato la prosperità di tantissimi territori.

Iscriviti al Comitato: www.liberiinveritate.it

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Pubblicato da Daniele Logoluso

Blogger, Musicista, Direttore di Spirito di Verità TV

2 pensieri riguardo “Per la prima volta, ho visto nella mia vita cosa sia per davvero la politica.

  1. Siete dei Veri cattolici rari di questi tempi , siete le perle in mezzo a questo sterco di sistema di satana e mondo malato senza Dio. Fino ad oggi si e’ visto il cattolico solo di nome, il cristiano da salotto che non si sporca le mani, ora bisogna pregare e supplicare per invertire rotta e cambiare. Se non impara ad agire come tale ed a dare testimonianza non si va da nessuna parte. Solo Dio puo’ trasfigurarci per il Regno di Dio e nessun altro, sempre che siamo docili e non ci opponiamo come succede troppo spesso. Io chiedo quotidianamente volonta’ e capacita’ di un autentico pentimento e penitenza per riparare e convertirci a livello mondiale ,perche’ da sola sono nulla e non sono capace di niente e tanti come me. Io credo ed ho Fede pienamente e fortemente nel Comitato Liberi in Veritate come in nessun altro movimento o partito e nel Monsignor Vigano’ e me ne sento pienamente rappresentata. Grazie a Dio vi ho conosciuto, grazie di esistere ed operare per il vero Bene.

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