Foto di Daniele Crisci
Palazzolo sull’Oglio (BS) – Giornata Nazionale LiVe – 5 novembre 2022
Innanzitutto un caloroso saluto e un ringraziamento a tutti voi che siete giunti qui in provincia di Brescia alla comunità Shalom, per assistere ad una seconda giornata nazionale del Comitato Liberi in Veritate, seconda dopo quella inaugurale di Villa d’adda il 26 Marzo scorso. Come sapete, per chi mi conosce, non sono solito scrivermi dei discorsi, parlo quasi sempre a braccio ed ispirato dalla circostanza, dall’umore e spero anche dallo Spirito Santo, cercando di fare discernimento alla luce della parola di Dio.
Oggi non starò a ripetere ciò che dico quotidianamente sul mio canale Spirito di Verità TV né tantomeno quello che dico intervenendo in alcune trasmissioni di altre associazioni. Vorrei però soffermarmi su un aspetto importante che è quello della comunicazione attraverso la bellezza, attraverso l’arte e attraverso la musica, un argomento quest’ultimo che conosco abbastanza bene data la mia professione. Inizierei col partire da uno smantellamento dei cliché, dei luoghi comuni, e da tutto ciò che ci hanno inculcato nelle sedi istituzionali, nei palinsesti dei media di regime, nelle scuole, utilizzando schemi preconfezionati, funzionali alla riprogrammazione dell’essere umano, soprattutto dal punto di vista intellettuale.
É bene quindi smontare le architetture fatiscenti esistenti, per ricostruire dalle fondamenta un pensiero nuovo o meglio riprendersi il pensiero del passato per costruire un buon nuovo futuro.

Sono solito farlo a lezione con i miei studenti, i quali magari arrivano già con delle nozioni di base, con un’esperienza musicale pregressa, con qualche infarinatura pescata qua e la tra il web o grazie a qualche consiglio di uno o più amici. Per prima cosa faccio loro qualche domanda per conoscere il loro grado di consapevolezza, per capire se sanno spiegare ciò che fanno con la chitarra, se non ripetono solamente a pappagallo concetti acquisiti e se sono in grado di rimodularli a piacimento.
Insegno loro che per comprendere, creare e reinterpretare musiche e tecniche è necessario prima avere una base solida e una conoscenza chiara dell’argomento. Devono saper spiegare l’essenza di ciò che si fa, senza giri di parole, con concetti semplici ed alla portata di tutti, come fossimo dei bambini. Del resto Gesù diceva:
«In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli… (Matteo 18, 3)
Ora proverò a farlo con voi, a smantellare un luogo comune. Cominciamo col dissociare la musica dall’arte in genere, perché la musica è un’altra cosa, non ha nulla a che vedere con la pittura, con la scultura, con la letteratura, con la danza o il cinema.
Voi direte: “ma anche la letteratura, la scultura, la pittura, la danze, il cinema non hanno nulla che vedere con le altre”, questo è vero, ma la musica è differente. Essa è onnipresente in tutta la nostra esistenza, ciò nonostante molti non riescono a carpirne il significato e la profondità. Vorrei provare a fare un esperimento, fare una domanda, ed è la prima volta che la pongo a 400 persone difronte a me, tutte insieme, di solito la faccio direttamente ad un singolo allievo, ma penso di poterla rivolgere a tutti voi. Pregherei qualcuno di prendere un microfono e portarlo in mezzo al pubblico per lasciare la possibilità a due o tre persone di darmi la risposta, ovviamente, non preoccupatevi, non vi metterò il voto.
Siete pronti? Ecco la domanda: “Che cos’è la musica?” Con meno parole possibili, mi raccomando e in breve tempo perchè ho il tempo contato…

Termine delle risposte del pubblico.
Una cosa apparentemente semplice, alla portata di tutti, chiunque ha sentito migliaia di volte un motivetto musicale, basti pensare alla suoneria del proprio telefono, ecco diventa improvvisamente inspiegabile seppur prima sembrava una cosa scontata. Cosi avviene anche nella realtà, nella vita, ci beviamo tutto e ci accontentiamo del dato per certo, del dato di fatto, del tutti fanno così allora è giusto, ma pochi azzardano un’analisi più approfondita o magari si pongono una sola domanda in più, che già di per se è tanta roba. E così non ci stupiamo più del quotidiano, non guardiamo più il cielo la natura, il nostro vicino ecc ecc ecc..
Dobbiamo reimparare a stupirci delle piccole cose, esse risultano inspiegabili nella loro semplicità perchè questo è l’attributo di Dio: Semplice ed inspiegabile.
Ora veniamo alla risposta…
La musica la possiamo definire con una parola: RITMO! (Esempio con un bicchiere sul tavolo)
Possiamo fare musica con qualunque cosa purché ci sia ritmo.
Il ritmo ci appartiene fin da quando nasciamo, è il palpito del nostro cuore e grazie ad esso noi abbiamo la vita. Se cessa il ritmo noi moriamo, se è irregolare andiamo incontro a complicanze. Il fatto che la musica sia legata così profondamente all’anima e alla vita lo certificano le tribù indigene sperdute in una qualunque foresta. Nei loro gruppi non mancano mai le percussioni per le danze, a volte si trovano strumenti a fiato o a corda. Essi sentono il bisogno della musica in maniera naturale, (come tutti) anche se nessuno è andato li prima con uno strumento musicale a spiegarglielo.
La natura ci mostra come la musica sia presente nel cinguettio degli uccelli ad esempio.
La musica giunge dal Paradiso fino alla nostra piccola e fragile umanità, come avvenuto la notte della Natività dove il coro degli Angeli cantava il Gloria difronte ai pastori.
Noi uomini nella nostra quotidianità l’associamo spesso ad immagini statiche o dinamiche, per veicolare messaggi di qualunque natura.
E’ l’unico elemento in grado di attraversare i corpi solidi, perchè viaggia attraverso l’aria e le vibrazioni, fa risonare la nostra anima suscitando emozioni, evocando ricordi o stimolando riflessioni.
Credo fermamente che dovremmo partire da questo concetto per riuscire a penetrare nell’animo delle persone attraverso questo strumento formidabile che non ha barriere alcune. Troppo spesso la vediamo utilizzata da personaggi noti per trasmettere messaggi contro la vita, la famiglia, la morale, spacciando questa come libertà d’espressione, ma che sappiamo voler mirare a distruggere l’ordine naturale, è il rovesciamento diabolico.

Gesù diceva: “Siate puri come colombe ma scaltri come serpenti”, ecco io sono dell’idea di usare gli strumenti che il mondo ci mette a disposizione, come ad esempio abbiamo fatto finora con internet per informare e costruire un’alternativa al pensiero unico. Dovremmo cominciare a stupire e a prendere in contro piede il male organizzando eventi, progettando mostre, creando luoghi dove la cultura e l’arte possano sfornare un pensiero Cristiano Cattolico genuino, senza nulla invidiare al nemico in termini di professionalità e qualità.
Io in quanto anche responsabile coordinatore della Lombardia intendo organizzare, insieme ai responsabili di presidio provinciali: rassegne festival et similia, per attirare le grandi vittime di questo sistema perverso, ovvero i giovani. Non c’è futuro senza nuove generazioni basate su valori sani, lungimiranti, alla luce del Vangelo, unica bussola da seguire per vincere il pensiero satanico-mondialista. Abbiamo un compito molto difficile ma siamo chiamati all’azione, San Pio X il 13.12.1908 diceva:
“La forza principale dei malvagi è la viltà e la debolezza dei buoni. Tutto il nerbo del regno di satana sta nella fiacchezza dei cristiani”.
Mettiamo mano all’aratro, ai frutti ci penserà il Signore. Grazie.

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Complimenti Daniele,
Commuovono le tue parole, soprattutto quando dici di voler attirare i giovani, anche attraverso la “Buona musica”
Bravissimoooo