10 Scienziati Italiani firmarono il manifesto della razza

La società soffre di Alzheimer

Quando vi dicono che è la Scienza a dirlo, ricordate a costoro di leggere chi firmò il seguente documento che diede il via alle leggi Razziali e contribuì a delineare una delle epoche più buie della storia recente. Lascia passare, trattamento sanitario obbligatorio, coprifuoco, discriminazioni e molto altro sono il linguaggio del regime, non volerlo accettare non è una giustificazione e difenderlo potrebbe un giorno costituire anche reato.
Il regime quando si instaura lo fa con il beneplacito del popolo che nella sua estrema ignoranza buonista si lascia plasmare e modellare come fosse argilla deforme.
La società liquida contemporanea inoltre è affermazione sempre più chiara della deformità etica e sociale di ciascun individuo, reso ormai un burattino nelle mani dei suoi tutori ai quali egli ha delegato tutto: cosa mangiare, come vestirsi, come pensare, dove andare e chi frequentare. Hanno lavorato per bene rendendoci esseri senza spirito critico, senza capacità di valutazione, senza le forze intellettuali e spirituali, siamo incapaci di capire e di ribellarci ad un gioco di potere che si è instaurato dietro le quinte e da dove ora si decidono le sorti del mondo. La cosa folle è che questo piano lo stanno compiendo alla luce del sole da qualche tempo, il tutto è certamente permesso da una sorta di coma della ratio generalizzato, un coma forse anche voluto da noi tutti per quieto vivere o per un radicale peccato di accidia, probabilmente vince sempre il detto “Mors tua vita mea
“.
In conclusione ci si chiede a cosa serva ancora la giornata della memoria, non sarebbe meglio ribattezzarla come la giornata dell’Alzheimer Nazionale?

Ora facciamo un bel ripasso di Storia leggendo il Manifesto della Razza del 1938.

Il Manifesto della razza – 1938

Da “La difesa della razza”, direttore Telesio Interlandi, anno I, numero 1, 5 agosto 1938, p. 2.

Il ministro segretario del partito ha ricevuto, il 26 luglio XVI, un gruppo di studiosi fascisti, docenti nelle università italiane, che hanno, sotto l’egida del Ministero della Cultura Popolare, redatto o aderito, alle proposizioni che fissano le basi del razzismo fascista.

1. Le razze umane esistono. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici che furono ereditati e che continuano ad ereditarsi.

Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti.

2. Esistono grandi razze e piccole razze. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei, i dinarici, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, la esistenza delle quali è una verità evidente.

3. Il concetto di razza è concetto puramente biologico. Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose. Però alla base delle differenze di popolo e di nazione stanno delle differenze di razza. Se gli Italiani sono differenti dai Francesi, dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, ecc., non è solo perché essi hanno una lingua diversa e una storia diversa, ma perché la costituzione razziale di questi popoli è diversa. Sono state proporzioni diverse di razze differenti, che da tempo molto antico costituiscono i diversi popoli, sia che una razza abbia il dominio assoluto sulle altre, sia che tutte risultino fuse armonicamente, sia, infine, che persistano ancora inassimilate una alle altre le diverse razze.

4. La popolazione dell’Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà ariana. Questa popolazione a civiltà ariana abita da diversi millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L’origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto perennemente vivo dell’Europa.

5. È una leggenda l’apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici. Dopo l’invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l’Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d’Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l’Italia da almeno un millennio.

6. Esiste ormai una pura “razza italiana”. Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l’Italia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana.

7. È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l’opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l’indirizzo ariano-nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono o affermare che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuole soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extra-europee, questo vuol dire elevare l’Italiano ad un ideale di superiore coscienza di se stesso e di maggiore responsabilità.

8. È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d’Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall’altra. Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l’origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.

9. Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l’occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all’infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l’unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.

10. I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono essere alterati in nessun modo. L’unione è ammissibile solo nell’ambito delle razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall’incrocio con qualsiasi razza extra-europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani.

I firmatari:

Lino Businco, docente di patologia generale, ‘Università di Roma

Lidio Cipriani, docente di antropologia, Università di Firenze

Arturo Donaggio, docente di neuropsichiatria, Università di Bologna, nonché presidente della Società Italiana di Psichiatria

Leone Franzi, docente di pediatria, Università di Milano

Guido Landra, docente di antropologia, Università di Roma

Nicola Pende, docente di endocrinologia, Università di Roma, nonchè direttore dell’Istituto di Patologia Speciale Medica

Marcello Ricci, docente di zoologia, Università di Roma

Franco Savorgnan, docente di demografia, Università di Roma, nonché presidente dell’Istituto Centrale di Statistica

Sabato Visco, docente di fisiologia, Università di Roma, nonché direttore dell’Istituto Nazionale di Biologia presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche

Edoardo Zavattari, direttore dell’Istituto di Zoologia dell’Università di Roma.


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Pubblicato da Daniele Logoluso

Blogger, Musicista, Direttore di Spirito di Verità TV

6 pensieri riguardo “10 Scienziati Italiani firmarono il manifesto della razza

  1. Grazie di cuore Daniele, fratello nella Fede, per donarci il tuo discernimento in questi tempi difficili ma necessari. Ogni volta che posso mi collego e quello che dici la mia anima sente che è verità, che è il Bene. Da brividi il Santo Rosario in latino, che potenza! Non ti risparmi per fare in modo che quante più persone leggano correttamente i segni dei tempi. Te ne sono profondamente grata 😊🙏🌸🌿 Appena mi arriva la pensione acquisto il tuo bellissimo libro e la corona del rosario! Dio ti benedica sempre e ti dia la forza spirituale e materiale per portare a termine la missione che ti ha consegnato. Penso che con le sole forze umane non sarebbe assolutamente possibile portare a termine tutto ciò che fai. La Pace e la Benedizione di Dio siano sempre con te. 🙏😊😇 Manuela 324/5490194 Abito all’estremo nord, ti mando un allegato. Sono in mezzo all’infinita bellezza del Creato.

  2. Buongiorno Daniele grazie per quello che fai e stai facendo grazie per i gruppi di preghiera che hai creato..il tuo libro lho letto bello..speriamo.che questa situazione sui vaccini finisca…un caro saluto con Maria e Gesù. Buona e santa giornata..Maria Priori.

  3. Caro Daniele,

    Ti confermo che Fabrizio non ce l’ha fatta.

    Grazie per avermi sostenuta.

    Buona giornata.

    Stella

    Inviato da iPhone

    >

  4. Buongiorno.

    A parte il fatto che non vedo cosa c’entri il manifesto della razza con il vaccino e il green pass, che altro non è, quest’ultimo, che un surrogato dell’obbligatorietà del vaccino che non può essere ancora imposta a causa di alcune incertezze scientifiche che aleggiano intorno al medesimo.

    Secondo punto: gli stessi israeliti se ne guardano bene dal mescolarsi con altri individui e famiglie che non appartengano alla loro razza (vedi Antico Testamento e, in alcuni punti, perfino Nuovo Testamento) e sicuramente ci sono motivi fondamentali che noi, in quanto “altro da loro”, non possiamo capire. Del resto, loro sono il popolo eletto da Dio, sebbene noi non abbiamo l’umiltà di accettarlo. Bisogna vedere inoltre come si è manifestata questa elezione e perché, ma anche questi argomenti non fanno parte delle nostre domande.

    Terzo punto: le consiglio di non preoccuparsi tanto di tirare sempre in ballo questi argomenti storici, perché gli stessi ebrei, nella persona del responsabile dei vaccini per lo Stato di Israele, hanno chiesto apertamente in televisione di lasciare l’olocausto fuori dalla politica; gli ebrei non apprezzano questi nostri richiami a eventi storici che non c’entrano alcunché.

    Quarto punto: la rimando alla pagina Facebook di Antonio Socci, per una rapida lettura di ciò che scrive a proposito dei video che circolano sulla Rete e che parlano degli argomenti trattati anche da lei, nelle modalità in cui anche lei li tratta.

    Quinto punto: “beneplacito” e non “bene placido”. Glielo dico con il garbo che userebbe una ex redattrice.

    Cordialmente,

    Marina Valentina Premoli

    1. La pace a te Marina. Innanzitutto grazie per la segnalazione del refuso, ho provveduto alla correzione.
      Per quanto riguarda la tua riflessione in merito posso capire le perplessità ma questo articolo vuole sottolineare come molti, dietro la giustificazione “lo dice la scienza”, accettano, senza se e senza ma, ogni singola misura coercitiva e limitante delle libertà costituzionali; non ricordano che il passato è stato teatro dei peggiori crimini, proprio a firma di scienziati.
      Inoltre non ci si rende conto della grande discriminazione tra “benedetti dal siero” e quelli che non si sono voluti piegare ad una narrazione a senso unico, la scritta “vietato l’ingresso ai cani ed a gli ebrei” si traduce oggi in “vietato l’ingresso ai non verde tesserati”.
      Vi è una replica moderna dell’antisemitismo che ricordo essere stato fondato su studi scientifici dell’epoca e le persone che accettavano questo (la maggior parte) non sapevano di vivere nel periodo della shoah, ora se il paragone risulta forte è solo perché la mente fatica ad accettare di essere in un tale periodo, fatica ad accettare di poter essere controllati, manipolati e resi schiavi da un regime.
      Ricordo che in Israele non appena è stato messo il green pass ci sono state manifestazioni di persone con la stella gialla sul petto, loro lo sanno bene cosa hanno subito nel secolo scorso…

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