La sconfitta più grande

di Gloria Callarelli

Non sono i tre punti del derby, non è uno scudetto che dopo qualche giorno si chiude in bacheca e si riempie di polvere. No: questa volta in una delle sfide più difficili che la vita mette davanti, probabilmente Francesco Totti ha perso il suo trofeo più bello. E non parliamo necessariamente della figura femminile accanto al capitano, la nota soubrette e conduttrice Ilary Blasi, dalla quale dopo infiniti rumors si è ufficialmente separato, ma, con una lettura più profonda delle cose, del matrimonio in sé.

Perché le nozze con una persona sono un po’ come il matrimonio con una maglia, e questo Francesco lo sa. Puoi perdere partite, puoi ricevere offerte milionarie, magari anche cedere per un secondo alla tentazione, ma poi l’amore per la tua squadra, la maglia, resta. Nun se tocca, insomma. Può venire a bussare alla tua porta il Real Madrid, puoi sentirti lusingato, entrare in crisi, desiderare una vita diversa. Sognare di vincere, di diventare immortale, di entrare ancora di più nella storia. Puoi scivolare, ma poi rialzarti. Perchè la Roma resta la Roma, vero capitano?

Ecco, forse è per questo che la notizia della fine del matrimonio tra Totti e Ilary alla fine, è la sconfitta più grande per Francesco. Perché, consentiteci, è un po’ come aver tolto di dosso quella maglia. Volente o nolente è non essere più parte di una famiglia. Una famiglia vera. E non vogliamo sapere le motivazioni, per carità. Quelle sono personali. Con tutta probabilità la crisi è profonda, altrimenti due personaggi così famosi, avrebbero probabilmente agito diversamente. Eppure l’amaro in bocca resta. Resta perché la fedeltà a quei colori, che non sono certamente quelli di moda dell’arcobaleno, vanno sbiadendo e vanno a finire nella tritacarne dell’usa e getta, della stampa prezzolata mainstream, pronta come un avvoltoio a banchettare sul cadavere della tradizione del Dio, Patria e Famiglia. O del tutto e subito. Non ti piace più quella macchina? Non importa, prendine una in leasing e poi cambiala quando ti pare. Vuoi l’ultimo paio di scarpe alla moda? Le multinazionali su ruota te le recapitano in un attimo. Sei stanco del tuo partner? Ne trovi quanti ne vuoi su internet. Ti annoi? Maddai, c’è la cannabis legalizzata. Accudire un parente è faticoso? Ecco pronta l’eutanasia, tanto è per il suo bene. Questo è il mondo che i globalisti, i liberal, i radical stanno costruendo per te, per noi. Dovrebbe piacere…dico bene?

Proprio no. Ha tutto un sapore così finto, così malvagio, così di niente. Insipido e acre. Non avere più nulla ed essere felici, questo è lo slogan delle élite. No, non è così che va la vita. E non sarà mai così. Noi il matrimonio lo vogliamo. E vogliamo vivere, assaporare le piccole cose, genuine. Vogliamo tenerci la nostra vecchia auto, vogliamo abbracciarci. Incontrarci. Amarci. Vogliamo fare figli. Vogliamo vivere tempo al tempo. Per questo la decisione di oggi dei due personaggi vip che stavano resistendo a tutto nella loro sfera privata diventa impopolare. Perché la gente vuole questo: una sana e ritrovata normalità che non si riesce a respirare in una società stanca, impaziente, con la pancia piena; in un mondo effimero, eterno “pupone”.

Non sapremo mai tra loro come è andata davvero, ma partiamo da questa favola senza (per ora) lieto fine per analizzare l’oggi: quel che è certo è che nei matrimoni finiti di questi tempi molto c’è del non aver pazienza, del non sopportare, del non fare un cammino insieme nel bene e nel male. Si è persa la semplicità delle cose e l’importanza dei valori. Si è persa la fede, la promessa. Si è perso il rapporto con Dio, che ha suggellato l’amore. Perché la tentazione di una maglia più blasonata, più bella, e di una vita più “facile” può esserci per tutti. Ma la capacità di restare no, quella non è per chiunque. La genuinità, non quelle farneticazioni radical che ci vogliono gusci vuoti. Il “6 unica” degli esordi, del matrimonio da favola che non è quello celebrato in un castello, ma quello dell’amore sincero, spassionato, dedito. Questo manca alla nostra generazione e certamente di più anche alle prossime. E non siamo bigotti, sfigati. Siamo innamorati dei valori. Forse siamo peccatori, ma sicuramente consci di esserlo. Ci manca il rapporto di coppia del prendersi in giro, dell’arrabbiarsi, dello svolazzo laterale ma, alla fine, del restare. Ci mancano i nonni, il loro saper vivere, saper resistere. Ci mancano i Mori e Celentano, i Sandra e Raimondo.

Purtroppo certamente anche Francesco Totti e Ilary Blasi sono vittime di questa società frenetica che non ti perdona nulla e ti dimentica in fretta. Il matrimonio ha un sapore, una sacralità, una dedizione che Totti e Ilary, travolti dalla fama, forse hanno potuto godere solo raramente. Come la libertà, quella vera di essere sé stessi, ha un sapore che forse Totti e Ilary non hanno mai conosciuto davvero. La società da loro ha sempre preteso troppo: è il prezzo da pagare di un mondo dorato, certo, ma pur sempre a forma di gabbia che oggi più di ieri rischia di stritolarti. Un prezzo che certamente pagheranno anche i figli e i giovani che vedono frantumarsi davanti ai loro occhi l’ennesimo sogno di normalità. La vera normalità. Quella che fa i conti con gli errori e le mancanze, con il perdono, con le difficoltà, con la sofferenza, con il restare uniti. Ma che ha una bellezza ineguagliabile.  La bellezza del per sempre, della carità, del prendersi cura. Dell’esserci per l’altro. Comunque. Perché il matrimonio è anche questo: sofferenza e sacrificio, ma anche rifugio e il tutto. Ha un così bel colore che non lo cambieremmo con niente al mondo. Una dedizione unica. Una fedeltà che diventa una sfida per tutta la vita.

Ecco perché in fondo questa notizia desta amarezza. Perché noi a quel per sempre crediamo ancora. Perché la famiglia non si tocca. Perché la famiglia non si discute, si ama. Perché la maglia è una sola. Peccato, vero Francè?

Per continuare ad informarti sulla verità ho bisogno di un aiuto concreto
👇🏼
Sostieni Spirito di Verità TV con una donazione

Sostienimi in questo progetto

oppure tramite bonifico
IBAN : IT76I3608105138264447664450
SWIFT/BIC: BPPIITRRXXX
Causale: Donazione

Rispondi

%d