“LETTERA APERTA (anzi apertissima) AI SIGNORI:
CAIRO Urbano (Padrone di LA 7)
e FORMIGLI Corrado (conduttore di PIAZZA PULITA)” PIAZZA “PULITA”???!
In questi giorni, abbiamo avuto fuori dal cancello della nostra Comunità due giornalisti, un uomo e una donna, che effettuavano riprese fuori dal cancello, per quanto possibile, su tutto l’interno visibile a occhio di telecamera, tentando di realizzare un contatto e possibilmente delle interviste coi ragazzi e le ragazze ospiti della nostra struttura!
Non che la cosa potesse crearci chissà quale problema, poiché la nostra Comunità è sempre aperta a tutti coloro che, onestamente, si qualificano ed esplicitano l’intento delle loro richieste!
Vi descrivo, invece, l’approccio avuto da parte di queste due persone, un approccio veramente surreale: ieri mattina sono stati trovati con la macchina – per quasi tutta la mattinata – fermi in un campo adiacente alla Comunità e, quando un operatore si è avvicinato per chiedere loro chi fossero e se avessero avuto bisogno di aiuto, la risposta data dai due, è stata che la macchina aveva un problema ed erano in attesa del soccorso stradale (il che, naturalmente, non era, assolutamente, vero)!!!
Poi, successivamente, hanno riferito, sempre senza identificarsi realmente, che erano due giornalisti e che stavano girando nelle Comunità della zona per raccogliere varie informazioni non meglio precisate (???).
Infine, ad un altro operatore, hanno detto di essere interessati alla recente visita del CT Mancini presso la Comunità, etc. e, nel frattempo, pur restando all’esterno del cancello, continuavano a filmare con le telecamere tutto ciò che accadeva, riprendendo l’interno della Comunità, compresi ragazzi e ragazze ospiti!
Incredibile! Solo dopo alcune ricerche sull’identità della giornalista, abbiamo saputo che apparteneva al team di “Piazza Pulita” (trasmissione in onda sul canale La7), giornalisti dunque a caccia di “articoli interessanti”, ma non necessariamente informativi.
Ma, mi chiedo: “Come può un giornalista pretendere di informare correttamente il pubblico se, a sua volta, volutamente e intenzionalmente mente sulla sua identità e sulle sue intenzioni?!!!”
Infatti, dopo due giorni di appostamenti con registrazioni e riprese furtive fuori dal cancello, hanno dichiarato di essere giornalisti, giunti sul posto poiché avevano avuto non meglio precisate notizie negative sulla Comunità!
Visto! Facile argomento per far presa e intrattenere lettori e telespettatori, andando alla ricerca di notizie rumorose, tendenziose e mistificanti! …sembra che, ciò che conti realmente a questo tipo di giornalismo rumoroso, non sia il percorso dei ragazzi e la loro salute, ma il creare uno scoop volante del momento!!!
Naturalmente, non possono sapere che la Comunità Shalom è stata girata e rigirata in questi anni, come si dice in gergo popolare, “come un calzino”, sia dai Tribunali, sia dalla Guardia di Finanza, sia dalla Polizia, etc.! …e che sono state messe telecamere, a nostra insaputa, che hanno registrato in modo ampio le aree della Comunità dove si svolgono le attività dei ragazzi e delle ragazze ospiti!
Di questo ringrazio il Signore, perché non tutto il male vien per nuocere! E per noi, quanto accaduto, è diventato un modo per mostrare apertamente a tutti, non solo la falsità delle accuse, ma la serietà e la correttezza a garanzia dell’operato proprio della nostra Comunità. Questo fatto, l’essere finiti sotto accusa e sotto stretto monitoraggio, paradossalmente ci ha procurato un mondo di bene.
La nostra realtà, totalmente gratuita, sia per i familiari degli ospiti che per lo Stato, e con oltre duemila volontari, suscita molte invidie e gelosie. Talora, infatti, siamo oggetto di cattiverie, soprattutto da parte coloro che vengono messi alla porta per la loro ambiguità personale ed etica e per l’utilizzo volutamente strumentale della Comunità, al fine dell’ottenimento di vantaggi secondari e di immagine sociale.
Tranquilli, signori Cairo e Formigli, so che “Voi siete Voi”, e “noi… siamo nulla”!
Tuttavia, non mi rivolgo a voi con atteggiamento reverenziale, semplicemente perché, per noi, non esiste nessuna ragione per nascondere alcunché!!! Il male, e soprattutto la menzogna, per loro natura, si nascondono sempre dietro l’anonimato. Si mascherano sempre…
Questa mistificazione, per voi, è forse informazione?!!!
Ricordo quando, anni fa, partecipando ad un convegno a Roma sui problemi che le comunità terapeutiche potevano incontrare nel territorio, rimasi impressionata da ciò che disse un giornalista (Burkard K. Muller), segnandolo sui miei appunti:
“Voi, delle comunità terapeutiche, raccontate a noi giornalisti le vostre esperienze… ma, non crediate che ciò possa cambiare il metodo di lavoro del giornalista, cioè di scrivere solo quello che pensa”.
E J. Moltman sostenva: “Soltanto chi è in grado di trattenersi, fa esperienza di qualcosa… soltanto chi mangia e beve lentamente, sa gustare ciò che mangia e beve!”
Con questa metodologia d’“indagine giornalistica”, il cui scopo principale non pare quello di dare informazioni corrette ma di fornire notizie volutamente “spettacolari”, è facile mettere alla gogna o in ridicolo le regole di una qualsiasi comunità.
Questo, secondo il mio modesto parere, carissimi dott. Cairo e dott. Formigli, la ritengo una violenza ed un sistematico abuso, non tanto nei confronti della Comunità stessa, ma delle singole persone presenti: ospiti, operatori e volontari!
Mai, la Comunità Shalom, e ripeto mai, ha alzato barriere verso l’esterno, anzi, nella nostra Comunità, ogni anno, vengono accolte migliaia di persone e, proprio in questi mesi, siamo frequentati da numerose scolaresche che, peraltro, alcune soggiornano e pernottano da noi anche più per giorni!!!
Mi chiedo:
– “fino a che punto si può spingere il Vostro diritto di giornalisti? Potete davvero filmare tutto e tutti …compresi ragazzi e ragazze affetti da disturbi psicopatologici, minori, soggetti sotto protezione da parte dei Tribunali, etc.”?
– “Voi giornalisti, potete superare e violare le categorie del permesso / non permesso?”
– “La vostra modalità d’azione, è o non è, una compressione e una violenta azione a danno della libertà e della sicurezza altrui?”
– Signor Cairo, se lei avesse un figlio/a in comunità, manderebbe una troupe televisiva a riprenderlo/a dal cancello, per poi sbatterlo in pasto ai Media?!!!
– Signor Cairo, dato che sembra essere il proprietario di questo canale televisivo così invasivo… abbiamo si o no, come Comunità, il diritto-dovere di proteggere tutti i nostri ospiti?
Non è un affare politico… l’obiettivo principale di tale vostra modalità non mostra alcun rispetto della dignità dei nostri giovani, affetti da gravi problematiche psicopatologiche e di dipendenza… e, neanche, sembra comprendere i gravi motivi per cui queste persone sono state accolte e inserite in Comunità.
Sembra che il vostro obiettivo dominante sia semplicemente fare i “sabotatori scandalistici” (tanto per essere educata), usando la fragilità dei ragazzi, per dar vita ad uno spettacolo da dare in pasto ai Media, a prescindere, naturalmente, dalla realtà dei fatti!
Ah… è proprio vero il famoso detto: “Ad astra per aspera”, si raggiungono le stelle attraverso le asperità.
Cari signori Cairo e Formigli, per noi Comunità Shalom l’obiettivo dominante, al contrario di Voi, rimane la riabilitazione dei nostri giovani nel pieno rispetto della loro dignità … Pur attraverso regole e modalità relazionali non sempre facili e indolori, in quanto, quando ogni limite – nella vita antecedente al percorso comunitario – era stato ampiamente superato e rifiutato… e tutto era permesso, la Comunità si trova spesso a fronteggiare condizioni e situazioni altamente critiche e dolorose, e, pertanto, non può presentarsi come un villaggio vacanze, ma come un luogo dove il progetto, l’impegno e la fatica, seria e continuativa, sono gli ingredienti essenziali!!!
Nonostante i vostri metodi arroganti e prevaricatori, con atteggiamenti
da inquisizione mass mediatica, noi continueremo, finché Provvidenza
vorrà, ad operare con fermezza, in gratuità e amore!!!
Suor Rosalina Ravasio
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Intestato a Daniele Antonio Logoluso.
Causale: Donazione

Cara Suor Rosalina,
le sue giustissime rivendicazioni non hanno bisogno di alcun commento, perché sono sacrosante. Ma la pregressa condizione esistenziale dalla quale provengono i suoi assistiti, quasi sempre drammatica, merita di essere inquadrata in un ottica preternaturale, che Lei conosce benissimo. Il nemico, che non intendo nominare, non si accontenta di fare lucrosi affari vendendo morte in cambio di oro, ma pretende anche di essere adorato dopo aver distrutto l’anima e la dignità di un popolo. Lo sapeva bene anche l’imperatore della lontana Cina che fu costretto a sostenere una guerra contro i trafficanti di oppio, che poi fu costretto a perdere ovviamente. La Compagnia delle Indie non si accontentava di fare lucrosi affari vendendo soltanto dell’oppio, ma voleva distruggere anche l’anima del popolo cinese, per poterlo meglio dominare. Così i nostri giornalisti, moderni emissari della Nuova Compagnia delle Indie, non si accontentano di distruggere la vita delle nuove generazioni offrendo loro valori falsi ed effimeri, ma pretendono anche di dominare le loro anime, magari dopo averli controllati con una telecamera. Non è bene entrare in colloquio con gli emissari del principe delle tenebre senza la previa autorizzazione del proprio Vescovo, perché nessuno può uscire indenne da una simile conversazione.
Un vivo ringraziamento per il suo coraggio anche da parte mia,
Giorgio Venturini