Questa follia collettiva che ci trascinerà dritti nel baratro

di Gloria Callarelli

“La quarta rivoluzione industriale avrà conseguenze enormi sui rapporti tra Stati e sulla sicurezza internazionale e potrebbe alimentare conflitti di classe e tensioni senza precedenti”: parole e “rumore” di Klaus Schwab, l’ingegnere tedesco amico di Henry Kissinger e ideatore del World Economic Forum, uno che manovra e gestisce i governi, uno che dentro ai conflitti, come da Dna, sa muoversi se è vero che durante la Seconda Guerra Mondiale il padre si trovò a gestire diligentemente “la società modello nazionalsocialista” per l’azienda Escher-Wyss, impegnata a rifornire di armi la Wehrmacht tedesca.

Spiacenti, cari lettori. Non è fantascienza, è la pura realtà: stiamo sprofondando, senza casualità, in un film già visto solo che oggi come allora, ho paura che di Oscar Schindler se ne troveranno pochi. In compenso siamo attorniati da malvagi e da gente che in preda a deliri di onnipotenza, con folle cecità, ci sta trascinando all’inferno della quarta rivoluzione industriale, passando prima per una guerra magari devastante, in quella “nuova normalità” concepita da chi pensa di essere padrone del mondo.

Non c’è spazio per l’empatia, non c’è spazio per la ragione. Questa nuova normalità è il trionfo della faziosità, del tutti contro tutti, della mancanza di equilibrio, della follia generale. E dunque se non bastava il Covid a farci precipitare giù nel baratro, ora arriva la guerra in Ucraina, un altro tassello (premeditato) del Great Reset. I mondialisti, del resto, da anni scalpitano nel vedere la reazione di Putin a tutta una serie di manovre Nato a due passi da casa sua.

E’ una guerra alla Madre Russia, a un capro espiatorio che rappresenta il mondo di valori che vanno cancellati. E’ una guerra a noi, noi esseri umani in quanto creature di Dio. E’ l’ennesima messinscena del potere, i cui protagonisti sono venditori di bibite o attori 40enni che prima si dimenano in un video con i tacchi a spillo e poi, tolta la tuta aderente, si siedono ligi alla scrivania apparecchiata. E in questo marciume, che è l’Occidente diabolico e guerrafondaio, i primi a dare segni di poco equilibrio sono proprio loro, gli stessi governanti, capaci di trattare con leggerezza una probabile (!) guerra nucleare (!!), come fosse la cosa più normale del mondo, o di lasciarsi andare a dichiarazioni che mettono in pericolo l’umanità intera. Vogliamo citare il senatore repubblicano della Carolina del Sud Lindsay Graham? Uno che parlando di Putin è stato in grado di dire: «L’unico modo in cui questo finisce, amico mio, è che qualcuno in Russia faccia fuori questo tizio».

“L’urlo” Edvard Munch

O vogliamo citare Draghi, uno che nel suo Paese tratta i cittadini come sorci, senza farli lavorare, e si permette senza vergogna di ergersi a difensore dei (dis)valori della democrazia occidentale? “Non si tratta soltanto di un attacco a un Paese libero e sovrano, ma di un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all’ordine internazionale che abbiamo costruito insiemeebbe a dire, esponendo gli stessi suoi concittadini ad un altissimo rischio di guerra. Che poi…vorremmo sapere davvero chi sono costoro e che cos’è questo ordine internazionale… sempre che non siano nomi troppo “occulti” o che non si rischi di sprofondare nel complottismo di chi parla del Nuovo Ordine Mondial…Ah no, dimenticavo, non si può dire.

E infine vogliamo citare l’impavido (o scellerato) Biden che minaccia “Putin la pagherà” o Di Maio che, da diplomatico poco avvezzo come suggeriscono gli stessi russi, ha definito Putin “peggio di un animale”? No vabbè, o siamo in preda a un delirio collettivo o forse questi attori stanno girando un film dell’orrore. Siamo in un mondo rovesciato dove la Russia è il nemico e Putin il dittatore ma dove è permesso fare la guerra con la svastica cucita sulle bandiere gialloblu e allo stesso tempo in un cortocircuito mentale chiamare a raccolta gli ebrei a combattere.

Se questo non bastasse, ragioniamo sul nonsense quotidiano che è testimonianza della natura diabolica della realtà. Impossibile oggi dirsi appassionati di musica russa o magari di Solov’ëv (tanto per citare un russo che ha profetizzato l’anticristo), impossibile far gareggiare atleti (anche disabili) solo perché provenienti proprio da “quel Paese lì”. Insomma: via la Russia dalle cartine, che la furiosa cancel culture abbia finalmente inizio anche in quella che una volta era la culla della civiltà. Un de profundis, lo vogliamo recitare?

Ma dove vogliamo andare. Dove vogliamo andare con un Zaia che, tra una réclame di “miracolose” pasticche allo iodio contro la minaccia nucleare e una al dio vaccino, si permette di proporre lavoro agli ucraini discriminando beffardamente non solo i veneti ma l’intero popolo italiano, persone, ripeto persone, che sono state allontanate dai posti di lavoro perché non hanno voluto cedere al ricatto del lasciapassare? Dove vogliamo andare con un popolo capace di odio per il proprio vicino “no vax” e contemporaneamente di fasullo buonismo per lo straniero catapultato in Italia a causa di una guerra che assurdamente gli stessi difensori –a parole – di pace, hanno aizzato? Dove vogliamo andare in un mondo che si permettere di annichilire la figura della madre, permettendo a due maschi (se famosi meglio) di comprare bambini a piacimento pur di soddisfare un capriccio? A chi vogliamo insegnare cosa? Smettiamola di prenderci in giro, smettiamola e guardiamoci allo specchio, per amor di Dio.

Maschera di cera (foto: losbuffo.com)

Quello che vediamo, ovunque, è gente che sta gettando la maschera, gente che non riesce nemmeno più a fingere, gente di plastica. Gente che si traveste da agnello ma non riesce più (e sempre più spesso) a controllare la bava alla bocca. Il tempo stringe. Siamo in un cortocircuito totale. E mentre la folla è precipitata in un incantesimo senza precedenti che gli impedisce di reagire, di aprire gli occhi, di concepire la realtà, questi al potere vanno avanti come treni, travolgendo tutto. Donne, uomini, bambini, over 50, russi. Hanno in mano il potere dei media, sono i media. Hanno inventato lo psicoreato, hanno inventato il Grande fratello. Hanno inventato “il Nemico”. Occorre avere sempre un nemico. Ieri il novax “fascista”, il “complottista”, oggi il russo, domani, scommettiamo, il cristiano.

Hanno stregato il popolo. Ma non tutto. Quello che non sanno è che c’è un’altra parte di popolo che non arretra di un millimetro. Che è incorruttibile. Che crede. Che è protetto. Cari mondialisti, auguri: perchè quel popolo, sappiatelo, è l’esercito di Dio.

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